Vladimir Putin ha ordinato che tutti i prodotti agroalimentari provenienti dall’Occiedente e arrivati in Russia violando l’embargo imposto lo scorso anno da Mosca saranno distrutti. Secondo quanto dichiarato dalla presidenza russa in un comunicato, tale provvedimento interesserà frutta, verdura, prodotti caseari, carne e pesce provenienti dagli Usa, da Paesi Ue e da tutti gli Stati che hanno imposto sanzioni per la crisi ucraina. Sono esclusi da questo provvedimento i prodotti che attraversano la dogana in transito verso un Paese terzo.
L’obiettivo di tale misura è quella di scoraggiare il contrabbando di alimenti europei in Russia, soprattutto da Paesi come la Bielorussia. La proposta di distruggere questi prodotti, il cui import si aggira sui 9 miliardi di dollari l’anno, è stata del ministro dell’Agricoltura Alexandr Tkachov, il quale ha inserito alimenti come verdura e frutta nella stessa categoria di articoli da contrabbando destinati alla distruzione, come avviene per la droga.
Il provvedimento ha diviso l’opinione pubblica e molti tra i media locali hanno criticato la misura considerando che sarebbe conveniente vendere quei prodotti a basso costo, favorendo così quella fetta di popolazione russa più svantaggiata e i cui redditi sono ridotti a causa dell’attuale recessione. Altri ancora hanno proposto la distribuzione di questi prodotti negli orfanotrofi del Paese o tra le regioni ucraine colpite dalla guerra.