Carles Puigdemont, premier del “govern” catalano, ha chiesto una “mediazione internazionale” per risolvere la crisi con Madrid dopo il referendum per l’indipendenza e le violenze registrate in tutta la “Comunitat” durante le operazioni di voto. E proprio per fare luce sul pugno di ferro utilizzato dalla polizia spagnola, costato il ferimento di 893 persone, Puidgemont ha annunciato la creazione di una commissione di inchiesta e azioni legali “fino alle ultime conseguenze” contro i responsabili, anche politici, dell’intervento delle forze dell’ordine.
A ciò si aggiunge la denuncia di violenze sessuali che, secondo la sindaca di Barcellona Ada Colau, sarebbero state commesse dalla polizia durante gli assalti ai seggi. La prima cittadina sostiene di aver ricevuto testimonianze di numerose donne che hanno raccontato di avere subito tali aggressioni.
Il governo catalano esige, fra le altre cose, il ritiro delle migliaia di agenti inviati dalla Spagna in Catalogna per impedire la consultazione. “L’Ue – ha detto – deve favorire una mediazione fra Madrid e Barcellona sulla crisi della Catalogna. Non può continuare a guardare dall’altra parte: questa è una questione europea, non interna”. Il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, però, ha sottolineato che “per la Costituzione spagnola, quel voto non è legale. Per la Commissione europea si tratta di una questione interna alla Spagna, che deve essere affrontata nel quadro dell’ordine costituzionale spagnolo e in linea con i diritti umani fondamentali. Questi – ha detto – sono tempi per l’unità e non per la divisione. Chiediamo ad entrambe le parti di muoversi velocemente da una situazione di conflitto al dialogo. La violenza non è lo strumento in politica per risolvere le questioni. Confidiamo in Mariano Rajoy per la gestione della situazione nel rispetto dei diritti umani previsti dalla Costituzioni”.
L’Europa continua dunque a restare schierata con Madrid, a favore dell’unità dello Stato spagnolo. “Ho appena parlato con Mariano Rajoy. Condividendo le sue tesi costituzionali, ho rivolto un appello affinché si trovino modi per evitare un’ulteriore escalation e l’uso della forza” ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. La crisi catalana sarà discussa mercoledì pomeriggio durante la sessione plenaria del Parlamento di Strasburgo. A ufficializzare la calendarizzazione della questione è stato il presidente Antonio Tajani.