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Puigdemont e Rajoy aprono al dialogo

Vorrei che la Spagna che non prendesse più decisioni al posto nostro. E' giunto il momento di fare politica vera, la formula di Rajoy ha fallito e ha dimostrato che i catalani sono coesi”. Così Carles Puigdemont dopo l'affermazione dei partiti indipendentisti alle elezioni per il rinnovo del Parlamento nella regione.

Incontro con Rajoy

L'ex president, in esilio volontario a Bruxelles, si è detto “disposto” a incontrare Rajoy “ma non in Spagna” per iniziare un nuovo percorso, ma “senza persecuzioni legali. La situazione paradossale e ridicola”. Il prossimo passo, ha spiegato, “è quello di parlare con Mariano Rajoy, dobbiamo trovare nuovi modi. Ho sempre parlato di dialogo. L'unilateralità stava dall'altra parte. Nonostante tutti i tentativi dello stato spagnolo, noi siamo più forti”. Dopo il risultato elettorale di ieri in Catalogna, Puigdemont si dice convinto “di essere più vicino all'indipendenza”. 

Possibile rientro

Il rientro dell'ex president nella generalitat è stato invocato dai partiti indipendentisti Erc e JxCat. Puigdemont non ha escluso un suo ritorno a patto che ci siano “garanzie del rispetto della democrazia. Il governo spagnolo riconoscerà il risultato delle elezioni, che abbiamo vinto nonostante siano state condotte in modo atroce? Se rispetta la democrazia, torno domani stesso”. Il futuro della politica, ha sottolineato, “lo decidono sempre gli elettori. Non si possono avere soluzioni se non con il rispetto delle urne”. 

Ingiustizia

Per Puigdemont il risultato elettorale dimostra che la linea di Rajoy “ha fallito”. Ora “abbiamo diritto alle nostre istituzioni, negli ultimi anni ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità: l'art.155 non garantisce un Paese migliore, solo una minaccia. Va recuperata questa ingiustizia”. La campagna elettorale, ha raccontato, “è stata molto dura, l'ho dovuta fare via Skype. Dovremmo riflettere sul fatto che le cose non possono continuare così, bisogna trovare un altra formula, ci stiamo provando tutti ma non la Spagna: non possiamo perdere altro tempo”. Alla Commissione europea “non chiedo ci cambiare idea, “chiedo però di ascoltarci, di ascoltare i cittadini che si sono espressi in massa. Ascolti il governo spagnolo, ma anche noi abbiamo il diritto di essere ascoltati”. 

Replica

La replica di Rajoy non si è fatta attendere. Il premier spagnolo ha chiuso le porte a un incontro con Puigdemont. “Io – ha detto ai cronisti – dovrei incontrare Ines Arrimadas“, la capolista di Ciudadanos, “che ha vinto le elezioni”. Rajoy si è detto, in ogni caso, pronto ad avviare una “nuova tappa” di “dialogo” con il governo che sarà formato in Catalogna, sempre “nel rispetto della legge“. Le elezioni di ieri “richiedono un nuovo inizio. Si è aperta una finestra di opportunità, sono fiducioso. Il governo spagnolo fornirà la sua volontà di dialogo costruttivo, aperto, realista, sempre nel contesto della legge, e offrirà una mano tesa al governo catalano per risolvere i problemi, per migliorare il benessere e la ricchezza dei catalani

 

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