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Puigdemont è a Copenaghen: rischia l'arresto

Arrestate Puigdemont”: l'annuncio era arrivato da Madrid nella giornata di ieri, quando alcuni media avevano dato il leader indipendentista catalano in partenza da Bruxelles in direzione di Copenaghen, atteso da una relazione nel primo pomeriggio. Una voce che è stata rimbalzata fra Spagna e Belgio e che, nelle ultime ore, hanno riferito di un Puigdemont effettivamente avvistato all'aeroporto di Charleroi e, dopo alcune ore di volo ufficialmente sbarcato nella capitale della Danimarca. Un passo relativamente breve ma che, in termini legali, potrebbe tradursi, non appena entrato in territorio danese, nell'immediata azione della Procura “per chiedere al giudice istruttore della Corte Suprema di attivare un mandato d’arresto europeo, al fine di chiedere alla magistratura danese l’arresto della persona incriminata”.

La situazione

Su Carles Puigdemont, a seguito del referendum per il distacco della Catalogna e della dichiarazione di indipendenza della Regione autonoma, grava l'accusa dei reati di sedizione, ribellione e malversazione. Il suo ex vicepresidente, Oriol Junqueras, è stato oggetto delle medesime accuse e, per questo, si trova ancora detenuto in carcere a Madrid, assieme ad altri ex esponenti della Generalitat guidata da Puigdemont. Questo non ha impedito a Junqueras, nelle ultime elezioni, di essere eletto come deputato, pur persistendo il divieto posto dal governo spagnolo di partecipare alle sedute del Parlamento regionale.

Strategie di presidenza

In seguito alle ultime elezioni, Puigdemont aveva già manifestato l'intento di riprendere il ruolo di presidente, chiedendo al governo di Madrid l'apertura di canali di dialogo per un eventuale ritorno in Spagna. Porte che, finora, il premier Rajoy ha lasciato chiuse, ribadendo il rischio di arresto per il leader catalano qualora avesse rimesso piede in territorio spagnolo. Possibilità più che concreta anche in vista del suo sbarco in Danimarca anche se, nelle scorse settimane, un primo mandato d'arresto europeo era già stato revocato dalla Corte suprema. Il termine limite per l'approvazione dell'investitura del nuovo presidente della Generalitat è il 31 gennaio: a breve è attesa la dichiarazione del presidente del Parlament, Roger Torrent, sulla figura che andrà a ricoprire tale ruolo. Qualora fosse confermato alla guida della Regione, Puigdemont ha già fatto sapere che è sua intenzione governare da Bruxelles: se davvero dovesse essere arrestato, la prospettiva potrebbe essere quella del voto delegato, anche se il voto telematico è vietato dal regolamento.

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