Si sono estese a gran parte del sud dell'Iraq e ad alcuni quartiere di Baghdad le proteste popolari contro il carovita e l'assenza di servizi essenziali come la corrente elettrica in quella che sembra essere un'estate particolarmente torrida per il Paese. L'epicentro delle manifestazioni è ricco di pozzi petroliferi e i dimostranti hanno, in alcuni casi, bloccato le strade che collegano le città agli stabilimenti. Anche se le proteste sono per ora contenute dalle forze dell'ordine, sul terreno si sono registrati un morto e diversi feriti. Manifestazioni e sit-in si sono svolti anche presso l'aeroporto internazionale di Najaf, città santa sciita tra Baghdad e Bassora.
L'origine delle proteste
Le manifestazioni hanno avuto origine nella giornata del 13 luglio, quando migliaia di persone sono scese in strada nei distretti a nord di Bassora – vicino al confine con l'Iran – per protestare contro le difficili condizioni economiche e i continui black out elettrici. I manifestanti chiedono un intervento del governo di Baghdad affinché fornisca alla regione corrente elettrica e altri servizi in una zona ricca di risorse energetiche, ma da anni esclusa dallo sviluppo locale.