La decisione del Senato americano di prorogare di altri dieci anni le sanzioni sull’Iran “rappresenta una violazione dell’accordo raggiunto tra le parti sul programma nucleare di Teheran”. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri iraniano in un comunicato rilanciato dalla tv di Stato.
La legge, approvata all’unanimità dal Senato, già sostenuta il 15 novembre scorso alla Camera dei rappresentanti con una maggioranza schiacciante di 419 voti favorevoli contro un solo contrario, offre a Washington la possibilità di imporre restrizioni nei campi della difesa, bancario ed energetico.
A proposito della proroga delle sanzioni sull’Iran decisa dalla Camera Usa, martedì il leader supremo iraniano Ali Khamenei aveva contestato al presidente Hassan Rohani di aver adottato una politica eccessivamente aperta rispetto alla questione del nucleare. ”L’Occidente non rispetta questo accordo, mentre alcuni funzionari iraniani sono corsi a firmarlo”, ha detto. Khamenei ha detto che ”nonostante i negoziati sulla revocazione delle sanzioni, il Congresso americano ha scelto di estenderle con il pretesto che si tratta solo della continuazione di un bando precedente e non dell’imposizione di uno nuovo”.
”Non ci sono differenze tra l’imposizione di un nuovo divieto o la continuazione di uno precedente. La seconda è una negazione esplicita di quello che è stato precedentemente concordato con gli americani”, ha aggiunto Khamenei. Anche secondo il leader supremo, la decisione della Camera dei rappresentanti di Washington di estendere di altri dieci anni le sanzioni contro Teheran è una violazione dell’accordo sul nucleare.