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Proposto un Consiglio europeo per l'innovazione

La Commissione Ue ha proposto l'istituzione di un Consiglio europeo per l'innovazione che sia il referente unico per le tecnologie rivoluzionarie e ad alto potenziale e le imprese innovative con le potenzialità per espandersi. “Considerata la crescente concorrenza internazionale, l'Europa deve agire con urgenza sul fronte della ricerca e dell'innovazione”, ha detto il commissario responsabile della Ricerca, Carlos Moedas.

Il modello

Pur rivendicando differenze significative, a partire dalla volontà di finanziare programmi civili e non militari, la Commissione si è ispirata dalla Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa), l'agenzia federale americana creata dal dipartimento della Difesa dopo il lancio del satellite russo Sputnik e che dal 1958 ha permesso lo sviluppo del Gps, di Arpanet (l'antesignano di Internet) o l'esoscheletro XOS.

Obiettivi

Il Consiglio europeo per l'innovazione dovrebbe partire con una fase pilota da 2,7 miliardi di euro per il periodo 2018-2020, con l'obiettivo di contribuire a individuare e a realizzare su scala più ampia le innovazioni ad alto rischio e in rapida evoluzione che presentano grandi potenzialità di creazione di nuovi mercati. Secondo l'esecutivo comunitario, l'Europa ha una capacità relativamente elevata nell'innovazione incrementale (aggiungere valore o nel promuovere i prodotti, i servizi e i processi esistenti) e ha fatto passi importanti in avanti in settori come la robotica, la fotonica e le biotecnologie. Tuttavia l'Europa è indietro in molti ambiti. Le imprese europee spendono meno per l'innovazione rispetto ai loro concorrenti (l'1,3% del Pil rispetto all'1,6% della Cina, al 2% degli Stati Uniti, al 2,6% del Giappone e al 3,3% della Corea del Sud).

Startup

L'Ue conta soltanto 26 “startup unicorno” (start-up valutate ad oltre 1 miliardo di dollari), mentre Stati Uniti e Cina ne vantano rispettivamente 109 e 59. “Le nuove megatendenze, come l'intelligenza artificiale e l'economia circolare, sono destinate a causare profondi cambiamenti della società e dell'economia”, ha spiegato il vice-presidente della Commissione, Jyrki Katainen: “dobbiamo agire rapidamente per farci promotori di una nuova ondata di innovazione”. 

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