Grande paura in Egitto dopo i sanguinosi scontri tra sostenitori dei Fratelli Musulmani e le forze dell’ordine che hanno segnato il quarto anniversario della Rivoluzione egiziana che durante la Primavera araba ottenne la caduta dell’allora presidente Hosni Mubarak.
Dai primi bilanci sarebbero 17 i morti e oltre una cinquantina i feriti registrati già alla vigilia durante la quale le manifestazioni hanno invaso le città del paese dal Cairo ad Alessandria. Tra queste una ragazza di 17 anni e una giovane attivista di un piccolo partito di sinistra raggiunta alla schiena da proiettili di gomma sparati a distanza ravvicinata.
La maggior parte delle vittime è stata colpita ad al-Matariyyah, la periferia a nord est della capitale particolarmente violenta. Il ministro degli interni ha fatto sapere che tra i morti compare un giovane poliziotto e un uomo ucciso ad Alessandria che stava partecipando alla manifestazione sparando con un mitra e terrorizzando gli abitanti del luogo.
Anche se ancora provvisorio, il bilancio delle vittime è inferiore a quello del 2014 quando in occasione della stessa manifestazione persero la vita 29 persone. In un discorso alla nazione il presidente Abdel Fatah el-Sisi aveva esaltato i cambiamenti voluti dagli egiziani aggiungendo però che “ci vuole pazienza per raggiungere tutti gli obiettivi di quella rivoluzione”. I suoi oppositori però lo accusano di aver riportato l’Egitto alla situazione di oppressione della libertà sperimentata con Mubarak.