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“Prezzi gonfiati”: 40 Stati fanno causa a Big Pharma

Più di 40 Stati americani (43 più Portorico per la precisione) hanno fatto causa alle maggiori case farmaceutiche Usa, accusandole di stringere accordi interni per gonfiare i prezzi di oltre 100 farmaci, compresi quelli usati per curare diabete, artrite e cancro.  

Le accuse

Le azioni legali riguardano almeno 15 dirigenti e 20 aziende, fra cui la filiale della Teva Pharmaceuticals Industries Ltd con sede in Israele. Secondo la documentazione allegata, queste società sarebbero riuscite a incassare miliardi di dollari dalle vendite negli Usa, Paese con il più alto prezzo dei farmaci al mondo. A differenza di quanto avviene in altri Stati, infatti, in terra americana i prezzi dei medicinali non hanno una regolamentazione, raggiungendo costi insostenibili per gli utenti. 

Il presunto sistema

Il procuratore generale democratico del Connecticut, William Tong, ha spiegato che le aziende si sarebbero rese protagoniste di una frode multimiliardaria nei confronti del popolo americano. Nell'ambito delle cause alle società viene chiesto di restituire i profitti alle agenzie statali e alle vittime. Gli investigatori sostengono di aver raccolto un gran numero di informazioni che potrebbero essere utilizzate come prova contro “Big Pharma“. Nel dossier investigativo sarebbero comprese sms, telefonate e mail che dimostrerebbero la violazione delle normali regole concorrenziali fra competitor con l'obiettivo di mantenere i prezzi alti. Ma anche l'esistenza di un piano pluriennale per spartirsi le quote di mercato dei farmaci generici. Teva Pharmaceuticals Usa, in particolare, avrebbe proposto una strategia a un gruppo di società per ottenere gli aumenti su 112 medicinali diverse. 

Smentita

Teva ha, ovviamente, smentito categoricamente, sostenendo di aver rispettato leggi e regolamenti per fornire ai suoi clienti i migliori farmaci possibili. Le azioni legali arrivano dopo indagini durante di 5 anni riguardanti le aziende e il loro presunto coinvolgimento nell'ambito di un “sistema” per la fissazione dei prezzi. Secondo gli investigatori il costo di alcuni medicinali sarebbe arrivato ad aumentare del 1000%. Sarebbe questo il motivo per il quale tanto l'assistenza sanitaria che i farmaci negli Stati Uniti siano ancora così cari. 

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