Un ballottaggio tra il presidente uscente Moncef Marzouki (26,9%) e il favorito della vigilia Beji Caid Essebsi (47,8%), leader del partito laico Nidaa Tounes. Sembra questo l’esito più probabile del primo turno dell’elezioni presidenziali in Tunisia, anche se per i risultati definitivi si dovrà attendere fino a domani. Si tratta delle prime consultazioni a suffragio universale dalla caduta di Ben Ali.
L’affluenza è stata del 64,6%. Il terzo più votato tra i 27 candidati in lizza è stato il leader del Partito dei lavoratori Hamma Hammami, 62 anni, nome vicino al Fronte popolare di Chokri Belaid e Mohammed Brahmi, i due leader politici assassinati nel 2013. Quarto il magnate Slim Riahi, 42 anni proprietario della squadra di calcio Club Africain e leader dell’Unione patriottica libera, che al voto del 26 ottobre (relativo alle legislative) ha conquistato 16 seggi diventando il terzo partito del Paese.
Dall’indipendenza dalla Francia, nel 1956, la Tunisia ha conosciuto solo due presidenti: Ben Ali e il padre della patria Habib Bourguiba, deposto dallo stesso Ali nel 1987.