I candidati alla presidenza del Brasile sono diventati due: dopo la prima tornata elettorale conclusasi lunedì scorso, al ballottaggio del 26 settembre si contenderanno la poltrona Aécio Neves, del partito social democratico di centro-destra, e “Dilma Roussef”, l’attuale presidente. Ma da qui al giorno delle prossime votazioni sarà indispensabile per entrambi il sostegno delle parti escluse all’esito della prima tornata. Marina Silva, l’esponente ambientalista ha sciolto le riserve e sosterrà Aécio Neves. Ieri sera l’esecutivo di “Rede”, il gruppo politico fondato dalla donna, ha infatti deciso di affiancare Neves. In cambio dell’appoggio elettorale sono state poste due condizioni: una riforma politica che impedisca la rielezione presidenziale, investimenti a favore dell’istruzione per il tempo pieno nelle scuole e misure per uno sviluppo sostenibile, che ponga tra le sue priorità la protezione della foresta amazzonica.
La decisione di Silva era annunciata. Nei giorni scorsi aveva detto di dover scegliere se “portare la croce dell’appoggio a Neves o finire all’inferno con tutto il Paese affiancando la presidente uscente”. Dichiarazioni che agli occhi dei brasiliani avevano già svelato la sua intenzione di sostenere Neves.