La Polonia ha individuato sei luoghi, lungo il confine orientale, in cui le truppe statunitensi dispiegheranno le loro truppe. L’annuncio è stato dato ieri dal ministro della difesa polacco, Marius Blaszczak, che ha fatto riferimento all’accordo siglato la scorsa settimana a Washington dal presidente Usa, Donald Trump, e dal suo omologo polacco, Andrzej Duda. Blaszczak ha specificato che la scelta delle località sarà presa di comune accordo “con le autorità di Varsavia”, inserendo la decisione entro un comune progetto di rafforzamento dell’Organizzazione del Trattato Nord-Atlantico: “Riteniamo sia importante rafforzare il fianco destro della Nato, e di conseguenza, quello del nostro paese, in modo da respingere qualsiasi aggressione” ha detto il ministro.
L’accordo alla Casa Bianca
Lo scorso 12 giugno, Washington e Varsavia hanno firmato un accordo volto a rafforzare la cooperazione militare tra i due paesi. Nella conferenza stampa a margine del vertice, il presidente Trump aveva annunciato l’invio di circa 1.000 soldati in Polonia, anche se questo avrebbe significato sguarnire parte del contingente stanziato a Berlino. Per il presidente Usa, l’operazione ha lo scopo di rafforzare la sicurezza ai confini europei. Su questo versante, si situa anche l’acquisto di oltre 30 caccia statunitesi F-35 da parte di Varsavia.
La questione energetica
Gli Stati Uniti e la Polonia hanno, inoltre, firmato un accordo per la fornitura di 2 miliardi di metri cubi di gas naturale liquido statunitense del valore di circa 8 miliardi di dollari. In nome della “diversificazione delle fonti energetiche”, Trump ha, inoltre, espresso il sostegno della sua amministrazione alla Baltic Pipe, il gasdotto che collegherà la Polonia al Nord Europa. I due Paesi hanno anche firmato un accordo bilaterale sulla cooperazione nucleare civile.
La preoccupazione di Mosca
In occasione dell’incontro con Duda, il presidente Trump non ha risparmiato il suo disappunto per la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia. Prima del vertice, il presidente Usa aveva messo in guardia la Germania, annunciando di imporre sanzioni contro il Nordstream 2, il prossimo gasdotto che unirà Mosca e Berlino e che attraverserà le zone economiche territoriali di Finlandia, Svezia e Danimarca. Il Cremlino vede con preoccupazione la graduale presenza degli Stati Uniti lungo i confini europei, mentre attende con apprensione il vertice di settembre tra Usa e Polonia, in cui i due leader discuteranno sulla possibilità di realizzare una base militare statunitense in Polonia, la cosiddetta “Fort Trump”, che costerà circa 2 miliardi di dollari.