E'Patrick Shanahn colui che prenderà il posto di James Mattis alla guida del Pentagono. Ad annunciarlo, immancabilmente via Twitter, è lo stesso Donald Trump, il quale si è detto “lieto di annunciare che il nostro talentuoso vice segretario alla Difesa, Patrick Shanahan, assumerà l'incarico di segretario alla Difesa facente funzione a partire dell'1 gennaio 2019″. L'ex top-manager di Boeing e, a questo punto, ex vice-Mattis è il designato a guidare il Segretariato alla Difesa, ruolo alquanto delicato di questi tempi vista la divergenza di punti di vista su Siria e Afghanistan di quello che, fino a pochissimo tempo fa, era stato il suo superiore e il presidente degli Stati Uniti, favorevole al ritiro delle truppe dai due Paesi quando il suo capo del Pentagono era contrario.
Le dimissioni di McGurk
Dati questi motivi come altamente probabili per le dimissioni di Mattis, Trump potrebbe guardare alla stessa questione per spiegare un'altra lettera di dimissioni, quella dell'inviato americano presso la coalizione anti-Isis, Brett McGurk. Anche il diplomatico, infatti, si è detto tutt'altro che favorevole al rientro del contingente dei marines nel nord della Siria, visto che le milizie del sedicente Stato islamico, contrariamente a quanto sostenuto dal presidente, non sono ancora state neutralizzate del tutto dalla zona. Per i media si parla di “forte disaccordo” fra Trump e McGurk, più o meno lo stesso che ha animato Jim Mattis nel compilare la sua lettera di dimissioni. Al di là della sconfitta o meno dell'Isis, infatti, il diplomatico sostiene che un eventuale rimpatrio consentirebbe alle cellule ridimensionate di compiere una nuova ascesa. Solo un'anticipazione della mossa comunque, visto che McGurk (nominato da Obama nel 2015 e confermato dal suo successore) avrebbe dovuto lasciare l'incarico a febbraio. Cosa che non ha mancato di sottolineare lo stesso Trump: “Brett McGurk, che non conosco, è stato nominato dal presidente Obama nel 2015. Doveva lasciare a febbraio ma si è appena dimesso prima della scadenza”.
Botta e risposta
McGurk, nel motivare la sua scelta, ha scelto di non entrare in polemica con il presidente ma di spiegare che la sua recente decisione “è arrivata come uno choc. Ha lasciato i partner della nostra coalizione confusi e sbalorditi” anche se Trump, a tale proposito, si dice convinto che nelle zone in questione “l'Isis è fondamentalmente sconfitto e altri Paesi, inclusa la Turchia, dovrebbero essere in grado facilmente di occuparsi di quel che ne resta”.