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Pence: “Non lasceremo sprofondare il Venezuela nella dittatura”

Non saremo testimoni di come il Venezuela affonda in una dittatura“. E’ il monito lanciato dalĀ vicepresidente degli Stati Uniti d’America, Mike Pence, nel corso diĀ una visita a Cartagena, in Colombia. “Abbiamo visto la tragedia della tirannia. Il popolo soffre, deve sopportare la brutalitĆ  del regime di Maduro“, ha aggiuntoĀ Pence ricordando che il Venezuela “dovrebbe essere uno dei paesi piĆ¹ ricchi, oggi ĆØ tra i piĆ¹ poveri e corrotti”.Ā E sulla possibilitĆ  paventata dagli Usa di ricorrere ad un intervento militare in Venezuela, il presidente colombianoĀ Juan Manuel Santos ammonisce:Ā “Questa opzione non deve essere contemplata”.

La condanna delle violenze di Charlottesville

Nel corso della stessa conferenza stampa, Pence ĆØ tornato a parlare sugli scontri di Charlottesville, condannando ciĆ² che ĆØ accaduto sabato: “Non abbiamo tolleranza per l’odio e la violenza, i suprematisti bianchi, i neonazisti o il Ku Klux Klan“. Il vice presidente americano ha poi difeso Donald Trump affermando che il tycoonĀ ha condannato in “modo chiaro e non ambiguo” quello che ĆØ successo in Virginia. Ha quindi attaccato i media statunitensi che stanno criticando il presidenteĀ per non avere espressamente puntato il dito contro i suprematisti bianchi. Secondo Pence, infatti, i “media nazionali” avrebbero criticato piĆ¹ le “parole del presidente che quelli che hanno compiuto le violenze”. “Dobbiamo rivolgere l’attenzione nella giusta direzione, cioĆØ verso questi gruppi estremisti che devono essere esclusi completamente dal dibattito nazionale”, ha concluso il vice presidente.

Scontri a Seattle

Nel frattempo a Seattle si sono registrati nuovi scontri fra manifestanti pro-Trump e contro-manifestanti, impegnati un una “Marcia della SolidarietĆ  contro l’odio“. La polizia localeĀ stata costretta a intervenire con spray al peperoncino per respingere gli antagonisti. Anche se la manifestazione pro-Trump era in programma da tempo, dopo gli incidenti di Charlottesville anche i gruppi anti-fascisti hanno deciso di scendere in piazza.

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