Mike Pence aveva in programma un incontro segreto con alti rappresententi della Corea del Nord.
Top secret
Lo riporta il Washington Post, secondo cui però il 10 febbraio, meno di due ore prima che Pence e il suo team fossero pronti per vedere Kim Yo Yong, la sorella più giovane di Kim Jong Un, e Kim Yong Nam, il capo (nominale) dello Stato nordcoreano, i dirigenti di Pyongyang hanno fatto marcia indietro.
Passo indietro
Il dietrofront di Pyongyang – hanno spiegato fonti interne all'ufficio del vicepresidente – è arrivato dopo che il Pence, di ritorno dal suo viaggio, aveva denunciato la situazione dei diritti umani nella Corea del nord e le sue ambizioni nucleari e annunciato altre sanzioni più dure e il rafforzamento dell'alleanza con la Corea del sud e il Giappone. L'ufficio di Pence ha dipinto il suo viaggio come un tentativo di combattere la presunta intenzione di Pyongyang di usare i Giochi a scopi di propaganda e ha spiegato la cancellazione dell'incontro come una prova del successo della stessa missione.
L'incontro
L'incontro, secondo una fonte della Casa Bianca, sarebbe stato organizzato dopo che la Cia aveva riferito che i nordcoreani volevano incontrare Pence, mentre secondo un'altra fonte sarebbe stato propiziato da Seul in veste di mediatore. Il luogo prescelto era la “neutrale” Blue House, la residenza del presidente sudcoreano. Avrebbero dovuto parteciparvi, oltre a Pence, il capo del suo staff Nick Ayers, un rappresentante del Consiglio nazionale per la sicurezza e uno dell'intelligence. La parte coreana, oltre a Kim Yo Jong e Kim Yong Nam, avrebbe potuto includere un terzo dirigente. L'incontro era stato discusso in un incontro alla Casa Bianca da Donald Trump e un ristretto numero di dirigenti, tra cui il consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster, il capo dello staff presidenziale John Kelly e Ayers. Il capo della Cia Mike Pompeo era in collegamento telefonico. Anche il segretario alla difesa Jim Mattis e il capo della diplomazia Rex Tillerson parteciparono alla discussione. L'obiettivo non era aprire ai negoziati ma esprimere la dura posizione dell'amministrazione face-to face.