Pechino ha chiesto di rispettare la propria sovranità territoriale sul Mare Cinese Meridionale ai gruppi petroliferi che operano nell'area, ribadendo che nessuna azienda straniera può svolgere la propria attività in acque che la Cina considera parte integrante del suo territorio.
Stop alle operazioni
La posizione ufficiale del ministero degli Esteri è stata espressa dal portavoce, Lu Kang, rispondendo una domanda sulle recenti esplorazioni di Rosneft Vietnam Bv, unità del gigante russo del greggio, che ha operato in un'area del Mare Cinese Meridionale rivendicata dalla Cina.
Avvertimento
“Chiediamo alle parti interessate di rispettare la sovranità e i diritti giurisdizionali della Cina e non fare nulla che possa avere un impatto sulle relazioni bilaterali o sulla pace e sulla stabilità di questa regione”, ha detto Lu Kang, aggiungendo che “qualsiasi Paese, agenzia, impresa o individuo, senza l'autorizzazione del governo cinese, non ha il permesso di condurre esplorazioni di gas o di petrolio in acque amministrate dalla Cina”.
Disputa
Pechino rivendica un'ampia parte del Mare Cinese Meridionale, racchiusa all'interno della “linea dei nove trattini” che funge da confine, per il Paese asiatico, del suo territorio nazionale, anche se una sentenza della Corte Internazionale di Arbitrato dell'Aia del luglio 2016 aveva negato alla Cina ogni diritto, storico e giuridico, sulla regione.