Un attacco improvviso, messo in atto da un uomo che sarebbe stato affetto da “turbe psicologiche” ma che, in quel momento, ha levato il grido “Allah Akbar”, riportando alla mente incubi fin troppo recenti per la città di Parigi. Sono stati attimi di panico quelli che hanno spezzato il pomeriggio di VilleJuif, periferia sud della capitale francese, dove un uomo ha improvvisamente estratto un coltello lanciando la frase tipica degli attentatori Daesh e iniziando a colpire a caso i passanti: ne raggiunge quattro, con dei fendenti che ne uccidono uno (deceduto in ospedale) e feriscono gravemente gli altri tre. L'omicida è stato poi inseguito e ucciso da alcuni agenti di Polizia con tre colpi di pistola, poco prima che levasse la sua arma contro un'altra persona. La situazione è tornata sotto controllo in poco tempo ma l'uomo aveva già fatto in tempo a uccidere una persona e a far piombare la Francia nuovamente nel terrore.
L'indagine
Secondo quanto ricostruito finora, l'uomo, noto alle Forze dell'ordine, sarebbe un ex paziente di un ospedale psichiatrico e, a quanto pare, avrebbe agito senza apparenti connessione a milizie jihadiste. Sul caso, comunque, starebbe offrendo il proprio contributo per indagare anche l'antiterrorismo francese, per capire se possa esservi un nesso, come qualcuno ha per inerzia ipotizzato, con la morte di Qasem Soleimani in Iraq. L'uomo pare abbia agito da solo, estraendo il coltello e tentando di attaccare i passanti a lui più vicini, prima di essere individuato e inseguito da alcuni agenti di Polizia che si trovavano nelle vicinanze. I poliziotti, dopo un breve inseguimento, avrebbero esploso alcuni colpi di pistola, letali, temendo che l'aggressore possedesse una cintura esplosiva che, a ogni modo, è stato appurato non avere con sé.