E'stata una serata difficile per Emmanuel Macron, presidente francese e nuovamente al centro della contestazione del Paese che, mentre era in procinto di entrare nel Teatro Bouffes du Nord di Parigi assieme alla moglie Brigitte, è tornata a esplodere: alcuni manifestanti, circa una trentina, avrebbero tentato di fare irruzione all'interno del teatro. Un tentativo fallito grazie all'intervento delle Forze dell'ordine, che hanno contenuto la piccola folla e messo in sicurezza il presidente e la premiere dame, i quali sono poi potuti tornare in sala per assistere allo spettacolo. Nonostante lo scampato pericolo, quanto accaduto al Bouffes du Nord la dice lunga sulla situazione dei francesi, in aperta contestazione contro il leader dell'Eliseo e la sua riforma delle pensioni tanto che, dopo l'intervento degli agenti, i manifestanti avrebbero continuato a recitare slogan di dissenso ancora per un'ora.
Il tentato blitz
Nessuna reazione particolare da parte dell'Eliseo, dal quale è stata emessa un'unica nota in cui si chiariva che “il presidente continuerà a recarsi a teatro come è abituato a fare e vigilerà affinché azioni politiche violente non violino la libertà di espressione, la libertà degli artisti e la libertà di creazione”. Sembra che la presenza di Emmanuel e Brigitte Macron all'interno del teatro sia stata segnalata da un uomo, Taha Buohafs, definito un “giornalista militante” e già in passato fermato dalle Forze dell'ordine. Seduto a poche file dal presidente, avrebbe scritto un tweet con il quale invitata i militanti a radunarsi fuori dalla sala, parlando di una serata che rischiava di essere movimentata. Buohafs sarebbe stato successivamente fermato dalla Polizia per un interrogatorio (per essere poi successivamente trattenuto), mentre il gruppo di contestatori andava via via disperdendosi, non prima di aver subito una carica da parte degli agenti per impedire che bloccassero l'auto presidenziale, allontanatasi tra i fischi della folla.
La giornata
Già nei giorni scorsi i cittadini avevano manifestato contro la riforma del sistema pensionistico e, poche ore prima della tentata irruzione al Bouffes du Nord, due distinte manifestazioni avevano fatto registrare momenti di alta tensione, sia al Louvre, dove un centinaio di persone avevano bloccato gli ingressi (incappando nella furia dei turisti), che nella sede del sindacato Cfdt, presso d'assalto da alcuni gruppi vicini alla sigla Cgt, che aveva indetto uno sciopero il 5 dicembre scorso. Un'azione che Macron aveva bollato come “una vergogna”.