Il presidente palestinese Abu Mazen, nel corso del quindicesimo Consiglio Rivoluzionario di Fatah, ha annunciato le dimissioni dell’attuale esecutivo con l’obiettivo di formarne uno nuovo. A determinare tale decisione, sarebbe l’impossibilità del governo di unità nazionale di operare nella Striscia di Gaza a causa dell’atteggiamento tenuto da Hamas, che a detta di molti starebbe trattando ‘sottobanco’ con il premier Netanyahu. Il negoziato avrebbe trovato terreno fertile nella mediazione del Qatar e della Turchia e non sembra essere disprezzato neanche dall’Egitto. Il leader della Palestina intanto dovrebbe incontrare Hamdallah al quale chiederà di delineare il nuovo governo.
L’esecutivo che lo scorso giungo si è insediato con l’obiettivo di mettere fine alle gravi divergenze tra Al Fatah, che amministra la Cisgiordania, e Hamas, che controlla la Striscia di Gaza non sembra essere riuscito nel suo intento. Abu Mazen quindi, convinto che un’eventuale intesa tra lo stato ebraico e Hamas lo isolerebbe a livello politico e rappresenterebbe un duro colpo per il governo di riconciliazione guidato da Hamdallah, ha deciso di rimettere le carte in tavola annunciando le dimissioni del governo. Da parte sua, Hamas ha già preso posizione contro il Presidente, sottolineando ancora una volta, la distanza che separa la fazione islamista da quella fondata da Yasser Arafat.