Dieci persone decapitate dalla diramazione egiziana dell’Isis perché qualificate come “spie per il Mossad”. I corpi delle vittime sono stati lasciati sul ciglio di una strada che collega Rafah, al confine con la Striscia di Gaza, ad Arish. A riferirlo sono alcune fonti locali segnalando un video che mostra le diverse esecuzioni.
Il gruppo è quello degli ex “Ansar Bait al-Maqdis” ormai ribattezzatisi “Stato” o “Provincia del Sinai” e rientra nel quadro di un’ alleanza-affiliazione con l’Isis che risale al mese di novembre. Nel filmato diffuso su internet si vedono eseguire decapitazioni per mezzo di un coltello. Nella scena successiva i corpi, con a fianco le teste vengono completamente abbandonati a terra. Prima dell’uccisione gli ostaggi sono stati costretti a confessare di essere delle spie dell’intelligence israeliana che collabora con l’esercito egiziano. Inoltre a termine dell’esecuzione il gruppo terroristico ha dichiarato di aver agito in risposta alla strage di jihadisti avvenuta nei giorni scorsi in un raid condotto dalle autorità locali.
Nonostante le nuove minacce dell’Unione Africana che intende opporsi a Boko Haram e la ricompensa da 5 milioni di dollari che gli Usa hanno proposto
a chi fornirà informazioni utili alla cattura dei terroristi, non ha sembra fermarsi la violenza da parte dei gruppi dello Stato Islamico. Intanto i caccia militari degli Emirati arabi stazionati in Giordania hanno lanciato nuovi raid aerei contro l’Isis. Lo annuncia un comunicato ufficiale nel quale viene sottolineato come l’offensiva si sia inasprita in seguito alla tragica esecuzione del pilota Muath al-Kasaesbeh lasciato morire tra fiamme della sua cella.