Dodici persone, alcuni turisti messicani con le loro guide egiziane, sono state uccise per errore durante un’operazione delle forze di sicurezza egiziane contro i ribelli affiliati all’Isis. Altre 10 persone sono rimaste ferite. Il gruppo si trovava a bordo di quattro fuoristrada in una zona proibita del deserto occidentale, nell’oasi di Farafra, per la quale è richiesta una specifica autorizzazione del governo.
L’agenzia turistica che aveva organizzato il tour – ha riferito poi una portavoce del ministero egiziano del turismo all’Associated press, “non aveva permessi e non aveva informato le autorità”, dell’escursione a Farafra. “Non dovevano essere lì” ha commentato il portavoce. “Mentre stavano cenando – ha raccontato una fonte del tour operator che ha organizzato il giro turistico finito in tragedia – tre aerei da combattimento dell’esercito hanno cominciato a sparare e lanciare missili sui veicoli. Erano completamente carbonizzati. Alcuni hanno cercato di scappare, ma i militari li hanno inseguiti aprendo il fuoco su chiunque fuggisse”.
Il ministro degli Esteri messicano, Claudia Ruiz Massieu, ha avuto contatti con l’ambasciatore egiziano in Messico e ha chiesto una approfondita inchiesta sull’accaduto specificando che almeno due delle vittime sarebbero certamente di nazionalità messicana e che l’identificazione delle salme è ancora in corso. Ha anche chiesto il sostegno delle autorità egiziane per il rimpatrio dei messicani coinvolti. “Il Messico condanna questi atti contro i nostri cittadini ed esige dal governo egiziano un’indagine esaustiva di quanto accaduto” ha dichiarato il presidente messicano Enrique Pena Nieto con un messaggio su Twitter. Il capo di Stato ha inoltre riferito di aver aumentato il personale diplomatico al Cairo per assistere i feriti e i familiari delle vittime.