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Onu alle prese col caos libico

Riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere del bollente dossier libico dopo l'attacco al sud di Tripoli lanciato dall'Esercito di liberazione nazionale (Eln), guidato dal maresciallo Khalifa Haftar per liberare la città dalle milizie che sostengono il governo di Fayez Al Serraj.

L'incontro

Durante l'incontro, chiesto dal Regno Unito, l'inviato speciale in Libia delle Nazioni Unite, Ghassan Salamè, farà il punto della situazione. Il tutto avviene mentre le brigate di Zawiya, a ovest della capitale, dichiarano “guerra” alle forze di Haftar riprendendo il controllo di un checkpoint nei pressi di Sorman e catturando “10 soldati di Haftar”. A schierarsi contro l'Eln è anche il Gran Mufti, Sadiq Al-Ghariani, la più alta autorità religiosa del Paese. Il suo invito “resistere e combattere contro le forze di Haftar a Tripoli per porre fine ai crimini contro l'umanità a Derna e Bengasi“. Secondo il leader spirituale “non è più un segreto che la missione Onu coopera con Haftar”, e l'Unsmil “è stata dispiegata per esacerbare i problemi non per risolverli”.

L'attacco

L'uomo forte della Cirenaica ha lanciato l'operazione “Per la liberazione di Tripoli” dopo aver conquistato il sud del Paese ed essere entrato senza combattere a Garian, un centro situato a 80 km in linea d'aria dal centro di Tripoli.bIn un audio-messaggio, Haftar si è rivolto a quel mix di miliziani e truppe regolari che formano l'Eln di cui è comandante generale: “Eccoci, Tripoli. Eccoci, Tripoli“, ha detto evocando una formula islamica legata al pellegrinaggio alla Mecca. “Eroi, l'ora è suonata, è venuto il momento” del “nostro appuntamento con la conquista. Oggi facciamo tremare la terra sotto i piedi degli ingiusti”, ha aggiunto l'ex generale di Gheddafi, esortando le bellicose milizie dell'ovest ad arrendersi alla sua “marcia vittoriosa“: sarà “salvo” solo “colui che depone le armi” e “che sventola bandiera bianca”. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha invocato “calma e moderazione” perché, “in questa circostanze”, la conferenza nazionale che dovrebbe partorire una data per le elezioni “è impossibile”. Ma in serata è stata segnalata una ripresa degli scontri che mercoledì avevano causato la morte di almeno un uomo dell'Eln nei pressi di Alasaba. Preoccupazione e allarme si sono diffusi anche a Roma. Il premier Giuseppe Conte è tornato ad invocare “un percorso politico sotto la guida delle Nazioni Unite” perché “le opzioni militari, tanto più se unilaterali, non offrono alcuna garanzia di realizzare soluzioni responsabili e durature“. Il titolare della Farnesina, Enzo Moavero, da Washington dove si trova per il vertice Nato, ha fatto sapere di essere in contatto con l'ambasciata a Tripoli e di seguire gli sviluppi con attenzione.

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