L’omicidio di Kim Jong nam, il fratellastro dell’attuale leader nordcoreano Kim Jong-un, assassinato lo scorso 13 febbraio mentre si trovava nel terminal 2 dell’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, sarebbe stato ordinato dal regime di Pyongyang. O almeno, ĆØ quanto sostengono gli 007 di Seul. Secondo l’intelligence sudcoreana, l’assassinio sarebbe stato portato a termine da persone collegate ai servizi segreti e al ministero degli Esteri. In un’audizione al parlamento di Seul, i vertici del National intelligence service hanno ribadito i giudizi espressi nei giorni scorsi sulla matrice dell’operazione, aggiungendo che quattro degli 8 sospettati, riporta l’agenzia Yonhap, sono ritenuti al servizio del ministero della Sicurezza statale e altri due del ministero degli Esteri. Kim ĆØ stato ucciso il 13 febbraio all’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur con l’uso di gas nervino, l’agente Vx.
L’omicidio
Lo scorso 13 febbraio, Kim Jong nam, si trovava all’interno del Terminal 2 dell’aeroporto internazionale malese, quando una donna, ripresa dalle telecamere di sorveglianza, si avvicinata a lui da dietro e gli ha spruzzato in faccia quello che poi ĆØ risultato essere l’agente Vx, ossia gas nervino. Kim Jong nam, dopo essere svenuto all’interno dell’aeroporto ĆØ stato immediatamente trasferito in ospedale, ma ĆØ deceduto durante il trasporto in ambulanza.
I risultati dell’autopsia
Secondo quanto riferito dal ministro della salute della Malaysia, Subramaniam Sathasivam, Kim Jong nam sarebbe morto in “15-20” minuti. A causare il decesso un’altissima dose di agente Vx che “ha colpito il cuore, i polmoni, ha colpito tutto, spiega il ministro, sottolineando che bastano solo 10 milligrammi di Vx per causare la morte, “quindi presumo che dose usata fosse molto piĆ¹ alta”. ” La morte di Kim Jong-nam – ha continuato il ministro – ĆØ stata molto dolorosa ed ĆØ stata causata da una grave paralisi. L’autopsia ha rivelato che Kim ha sofferto molto prima di morire”.