Dopo una maratona di 48 ore scandita da trattative e rinvii il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato all'unanimità la risoluzione che prevede l'entrata in vigore “senza alcun ritardo” di un cessate il fuoco nella Ghouta (Siria) per l'invio di aiuti umanitari ed l'evacuazione dei feriti più gravi dall'area.
La risoluzione
Svezia e Kuwait, che avevano preparato la bozza, sono riusciti alla fine a convincere le resistenze della Russia, alleata del regime di Bashar al Assad, che da domenica scorsa ha iniziato a martellare con l'artiglieria e raid aerei la regione, dove solo ieri si sono contati 32 morti, di cui 8 bambini. Il voto era previsto per venerdì ma è stato rinviato per le perplessità di Mosca contraria ad un cessate il fuoco che coinvolgesse anche le forze qaediste che controllano Ghouta, dove vivono di fatto in ostaggio, 400.000 civili.
Accordo difficile
“Siamo in ritardo, in grande ritardo a dare una risposta a questa crisi”, ha dichiarato l'ambasciatore Usa, Nikki Haley, ribadendo l'accusa alla Russia di aver tenuto in stallo il Consiglio di Sicurezza con tattiche dilatorie.
La risoluzione – che per ottenere il placet russo è stata modificata lasciando spazio ad ambiguità sui tempi – chiede la cessazione delle ostilità “senza ritardi” in tutta la Siria per consentire l'invio “in sicurezza e senza ostacoli” di aiuti e l'evacuazione dei feriti e degli ammalati. Il testo chiede che venga posto fine all'assedio di “Ghouta Est, Yarmouk, Foua e Kefraya”.
Incertezza sui tempi
La Russia – che ha usato il suo diritto di veto per ben 9 volte al Consiglio di Sicurezza da quando è scoppiata a metà marzo 2011 la guerra civile siriana – ha ottenuto che il testo non preveda più che la tregua entri in vigore “entro 72 ore” dall'approvazione della risoluzione. Al suo posto è stata scelta la formula più vaga di “senza ritardi” ed è anche stato rimosso il termine “immediato” riferito all'invio degli aiuti e all'inizo delle evacuazioni.
Questo apre la porta a possibili ulteriori rinvii per l'inizio del cessate il fuoco anche se i diplomatici al Palazzo di Vetro auspicano che ciò non avvenga.
Scenari
Il testo approvato prevede che il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres riferisca al Consiglio entro 15 giorni sul cessate il fuoco. In un'ulteriore concessione alla Russia la risoluzione chiarisce che la tregua non si applica alle operazioni contro gruppi come Isis e al-Qaeda, oltre ad “individui, gruppi ed entità” associati a formazioni terroristiche. Dizione che potenzialmente lascia libero il regime siriano, a sua discrezione, di continuare a colpire Ghouta. Di sicuro questo consentirà a Damasco di proseguire l'azione a Idlib, l'ultima provincia non controllata dal regime e nelle mani dei jihadisti.