Il corpo di polizia, terzo al mondo, ha formato 111.000 funzionari sulla gestione delle comunità, sui diritti umani e sulle problematiche di genere sessuale. Altri 7000 si sono specializzati per sgominare i trafficanti di esseri umani e ulteriori 8000, tra cui 1200 poliziotte, sono stati destinati al contrasto della tratta, in stretta cooperazione con i maggiori esponenti delle comunità di emigranti e i responsabili delle organizzazioni presenti da sempre con l’intento di limitare il fiume di vittime facilitato dalla collocazione di 250 milioni di abitanti su una vastissima e variegata area.
L’impegno dell’Indonesia non è affatto cosa semplice, considerata la sua estensione (cinque milioni di chilometri quadrati di terre e mare parte del territorio nazionale che ne hanno fatto luogo strategico di ponte tra Asia Meridionale e Orientale e tra continente asiatico e area del Pacifico) nonché la complessità di etnie e culture a dir poco distanti le une dalle altre. Ma risultati si sono raccolti proprio negli accordi tra Canberra e Jakarta, sulla spinta della dura politica immigratoria australiana, bloccando da circa un anno il flusso di profughi da Medio Oriente e Asia meridionale verso l’Australia, questione che ha visto dibattersi lungamente i due governi.