Prosegue l’avanzata dell’esercito iracheno all’interno di Mosul e la contestuale ritirata dell’Isis, ormai a un passo dalla sconfitta nella sua più importante roccaforte. Le truppe di Baghdad hanno ripreso possesso degli edifici governativi nella parte ovest della città che erano caduti in mano al Califfato. A renderlo noto è stato il comandante Abdul-Amir Raheed Yar Allah, sottolineando che i soldati hanno issato la bandiera irachena sui palazzi nel quartiere di Dawasa. Riconquistato anche il palazzo del consolato turco a Mosul, che il Daesh aveva occupato l’11 giugno 2014, con un blitz in cui vennero prese in ostaggio 49 persone, tra cui l’ex console generale Ozturk Yilmaz.
In precedenza le truppe governative avevano annunciato di aver ripreso il controllo del secondo dei cinque ponti sul Tigri. La cellula per le informazioni sulle operazioni di guerra ha spiegato che la struttura riconquistata è quella di Hurriya, mentre un altra più a sud era stata ripreso la settimana scorsa. Il generale Raed Shaker Jawdat, comandante delle forze della polizia federale, ha affermato che le truppe di Baghdad sono arrivate praticamente a “circondare” le zone ancora controllate dal Califfato.
Come riposta i jihadisti hanno piazzato circa 40 autobombe, pronte a esplodere al passaggio dell’esercito. Secondo quanto riferisce al Mayadin, tv panaraba vicina all’Iran, le truppe di Baghdad hanno dovuto fronteggiare nelle ultime ore 37 tentati attacchi dinamitardi da parte dei jihadisti arroccati nei quartieri centrali di Mosul ovest. Secondo le fonti militari governative irachene, l’Isis resiste nel quartiere di Mansur mentre ha lasciato dietro di sé diverse auto imbottite di esplosivo nel quartiere di Dawwasa, perso tra nelle ultime ore.Intanto squadre del ministero dei migranti e sfollati hanno detto che è salito a 70.000 il numero dei civili finora fuggiti dai combattimenti in corso a Mosul ovest dal 19 febbraio.