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Obama freddo su Netanyahu: “Nulla di nuovo nel suo discorso”

Sempre più distanza corre tra Obama e Netanyahu sul nucleare in Iran. Nonostante i toni concilianti usati ieri dal Premier israeliano dinanzi al Congresso statunitense, le divergenze tra la politica di Obama e quella israeliana rimangono profonde. Di certo la Casa Bianca non ha visto di buon grado il fatto che “Bibi” – come viene soprannominato il Premier israeliano – abbia accettato di parlare dinanzi al Congresso degli Stati Uniti senza essere stato invitato dal “padrone di casa”. Uno sgarro all’etichetta e alla diplomazia internazionale, giudicato negativamente sia dai democratici – molti dei quali non si sono presentati al discorso – sia dagli oppositori del leader del partito Likud che rischia la rielezione a due settimane dal voto.

Netanyahu, per smorzare i toni, ha esordito ringraziando l’America per l’appoggio dato a Israele negli anni. “Non è vero che le relazioni tra Stati Uniti e Israele sono finite – ha dichiarato – L’alleanza tra i due Paesi è più forte che mai. Più che amici, siamo una famiglia”. Relativamente al nucleare in Iran, il Premier ha ribadito il suo “No” ad accordi con gli ayatollah : “L’Iran è prima di tutto uno Stato che appoggia il terrorismo nel mondo e che vuole distruggere Israele. Se svilupperà armi nucleari potrà raggiungere i suoi obiettivi. Non consentiamo che ciò accada”. Di qui un avvertimento più che esplicito: “Israele si difenderà. I giorni in cui il popolo ebraico era passivo di fronte alla minaccia di annientamento sono finiti”.

Fredda la reazione del Presidente Obama che ha commentato di non aver trovato “nulla di nuovo” nelle posizioni del Premier. “Niente di personale con Netanyahu – ha esordito il Presidente che ha scelto di non essere presente al discorso – Ma finora sull’Iran si è sbagliato: ha fatto ogni sorta di rivendicazione. Ha detto che l’accordo ad interim del 2013 sarebbe stato terribile e che l’Iran non lo avrebbe rispettato. Niente di tutto ciò si è avverato”. E se il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, accusa il Premier israeliano di “non avere una strategia” sull’Iran, Obama ribadisce le sue condizioni per chiudere la trattativa con Teheran entro fine marzo: “Deve impegnarsi per un congelamento di almeno dieci anni delle sue attività nucleari”.

Milena Castigli: