Per raggiungere l'accordo con l'Iran sul nucleare l'amministrazione Obama avrebbe fatto deragliare un'operazione dei servizi segreti Usa contro il traffico di stupefacenti e armi di Hezbollah, movimento libanese alleato di Teheran. Lo rivela un'indagine di Politico, quotidiano americano con sede a Washington. La campagna, chiamata “Progetto Cassandra“, è stata lanciata nel 2008 dopo che la Drug Enforcement Administration (Dea) ha raccolto prove sulla trasformazione del “Partito di Dio” da gruppo militare e politico concentrato in Medio Oriente in organizzazione criminale internazionale. E che per alcuni esperti stava incassando un miliardo di dollari l'anno dal traffico di droga e armi, riciclaggio di denaro sporco e altre attività criminali.
L'operazione
Negli otto anni successivi gli agenti di una struttura segreta della Dea a Chantilly, in Virginia, avevano usato intercettazioni telefoniche, operazioni sotto copertura e informatori per mappare le reti illecite di Hezbollah con l'aiuto di 30 agenzie di sicurezza americane e straniere. Seguendo le spedizioni della cocaina, alcune dall'America Latina all'Africa occidentale e verso l'Europa e il Medio Oriente, altre attraverso il Venezuela e il Messico verso gli Stati Uniti. O rintracciando il flusso di denaro sporco e il suo riciclaggio, per esempio per l'acquisto di auto usate americane da spedire in Africa.
Inchiesta
Secondo Politico, che cita interviste a decine di addetti ai lavori, ad un certo punto i funzionari dell'amministrazione Obama avrebbero sempre più ostacolato le operazioni. E quando gli agenti hanno chiesto il via libera per indagini, azioni penali e arresti, i funzionari dei dipartimenti della Giustizia e del Tesoro avrebbero ritardato, ostacolato o respinto le richieste. Obama è entrato in carica nel 2009 promettendo di migliorare le relazioni con l'Iran, e John Brennan, diventato direttore della Cia nel 2013, ha detto in un documento politico che “il prossimo presidente aveva l'opportunità di stabilire un nuovo corso per le relazioni tra i due Paesi” attraverso non solo un dialogo diretto, ma “una maggiore assimilazione di Hezbollah nel sistema politico libanese”.