È tornata a fare lo sciopero della fame la pilota militare ucraina Nadia Savacenko, detenuta in un carcere di Mosca con l’accusa di aver ucciso due giornalisti russi in Ucraina orientale impegnati nell’informazione sulla delicata situazione della zona. A renderlo noto è stato il portavoce del servizio penitenziario russo, Mikai Fedotov, precisando che Savcenko non mangia da tre giorni e che un comitato medico si riunirà nella giornata per discutere la sua situazione. Ha poi proseguito dicendo che “il calo di peso di otto chili in una settimana preoccupa molto, così come il basso livello di zuccheri e altri valori delle analisi mediche”, per questo viene tenuta sotto continua osservazione di dottori.
La donna, 33 anni, pilota è deputata ucraina, aveva iniziato lo scorso marzo un altro sciopero della fame per protestare contro la sua ingiusta detenzione. Su pressione della famiglia aveva poi ricominciato a mangiare formaggio e bere latte, ma da quando è detenuta ha perso già 25 chili.
Il suo avvocato Mark Feyergin ha raccontato di aver cercato in tutti i modi di far cadere le accuse per mancanza di prove e di aver presentato anche un video che mostra come Nadya fosse stata presa dai russi due ore prima che i giornalisti fossero uccisi. Tutto inutile. Il verdetto è atteso a fine estate. Nel frattempo Savchenko è stata eletta deputata nel Parlamento ucraino e delegata al Consiglio d’Europa. Una carica che le darebbe anche l’immunità diplomatica ma che è stata del tutto ignorata finora dalla Russia. Per questo, il parlamento ucraino ha approvato anche sanzioni contro il governo russo.