È di 13 morti il bilancio di tre attentati sferrati da altrettante “baby” kamikaze a Damatru, capitale dello Stato di Yobe, nella Nigeria nord-orientale, nel giorno di fine del Ramadan. “Tredici persone sono rimaste uccise nelle esplosioni condotte da attentatori suicidi”, ha confermato Markus Danladi, commissario di polizia di Yobe. “Gli attacchi sono stati compiuti da tre ragazzine minorenni. Quindici persone sono rimaste ferite”, ha aggiunto.
Secondo un portavoce militare, invece, il colonnello Sani Usman, gli attentati sono stati due, condotti da una donna anziana e da una bambina di 10 anni. Le esplosioni non sono state rivendicate, ma portano – con ogni probabilità – la firma dei miliziani di Boko Haram, che si sono affiliati all’Isis e seguono le “direttive” del califfato, che ha invitato a intensificare il jihad in occasione della fine del digiuno sacro.
Gli attacchi avvengono dopo la strage di almeno 49 persone in un mercato a Gombe, sempre nel nordest della Nigeria. Non è la prima volta che i Boko Haram utilizzano kamikaze di sesso femminile per i loro attentati. All’inizio del mese, ad esempio, una donna si era fatta esplodere in una chiesa evangelica, provocando 5 vittime.