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Nuovo insediamento in Cisgiordania, l’Onu condanna la mossa di Israele

Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, ha appreso “con delusione e allarme” la decisione di Israele di “costruire un nuovo insediamento nei Territori palestinesi occupati”. Lo ha fatto sapere in una nota il suo portavoce Stéphane Dujarric, secondo il quale Guterres ha condannato “ogni atto unilaterale che, come quello preso, minaccia la pace e mina la soluzione dei 2 Stati” Ferma condanna anche dalla Turchia che considera “illegale” il nuovo insediamento nei “Territori palestinesi e i progressi nella costruzione di altri 2 mila edifici residenziali”.

Secondo Hanan Ashrawi dell’Olp, il governo di Netanyahu “insiste” con la sua politica “di colonialismo, apartheid e pulizia etnica“. Il portavoce del governo di Ramallah, Yusuf Mahmoud, citato dalla Wafa, ha denunciato “l’escalation dell’occupazione del governo israeliano”.

La decisione di realizzare il primo insediamento in Cisgiordania da 20 anni a questa parte è stata adottata dal gabinetto israeliano di sicurezza per mantenere la promessa fatta dal premier Benyamin Netanyahu ai residenti di Amona al momento del loro sgombero forzato circa due mesi fa. L’avamposto illegale venne fatto demolire dalla Corte Suprema perché era stato edificato illegalmente su terra privata palestinese. Secondo i media, il nuovo insediamento sorgerà vicino a quello già esistente di Shiloh, sempre in Cisgiordania e sarà destinato a 2.000 persone. Nelle trattative in corso con l’amministrazione Usa sugli insediamenti in Cisgiordania, Netanyahu – hanno ricordato i media – ha fatto presente agli americani la situazione ed il fatto che per lui fosse impossibile non mantenere la promessa.

Il gabinetto di sicurezza – scrive il quotidiano online “The Times of Israel” – ha anche reso noto che circa 222 acri di territorio in Cisgiordania saranno registrati come terra dello Stato ebraico. Un ex residente di Amona ha salutato la decisione presa in serata e si è augurato che “già entro l’inizio dell’estate potrà entrare nelle case” costruite nella nuova comunità.

La politica degli insediamenti israeliani nei territori occupati ha visto l’approvazione alla costruzione di nuovi alloggi in colonie già esistenti, ma questa decisione, che deve ora essere approvata dal governo nel suo insieme, rappresenta la prima autorizzazione al sorgere di una nuova colonia da da 20 anni. Spesso in passato le Nazioni Unite, l’Ue ed il mondo arabo hanno criticato le mosse del governo israeliano affermando che nuove costruzioni ostacolano il processo verso la soluzione dei due Stati.

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