Cdu-Csu e Spd hanno raggiunto l'accordo definitivo sulla Grosse Koalition. Superati gli ostacoli che da settimane incagliavano le trattative per una nuova riedizione della coalizione, ovvero tasse e migranti.
L'accordo
Le ultime intese raggiunte riguardano le tasse – l'aliquota massima d'imposta non aumenterà, come invece chiedevano i social democratici – e i migranti, con l'ok al ricongiungimento familiare al ritmo di mille persone al mese. Trovato un accordo anche sull'assicurazione sanitaria. D'ora in poi si tornerà al sistema per cui i contributi assicurativi sulle cure mediche saranno condivisi in ugual misura tra datore di lavoro e dipendente. Era questo uno dei punti in questione in discussione nelle ultime ore di trattative.
Soddisfazione
“Abbiamo raggiunto un risultato eccezionale“, ha detto il leader del partito socialdemocratico Martin Schulz, mettendo l'accento sui risultati raggiunti “per un contratto di governo” sullo stato sociale, con l'aumento degli aiuti alle famiglie, gli investimenti nel sistema della formazione. “Abbiamo raggiunto l'unanimità con i nostri negoziatori del Spd”. Soddisfatta anche Angela Merkel. “Ho lavorato in uno spirito di fiducia per poter avere un governo stabile – ha commentato – dobbiamo essere più veloci nelle decisioni”. Il governo, secondo il leader dei cristiano-sociali bavaresi Horst Seehofer, dovrebbe vedere la luce entro Pasqua, a condizione “che il congresso dell'Spd dia il suo consenso e che sia mantenuta la velocità che abbiamo raggiunto durante questi colloqui esplorativi“.
L'euro vola
L'euro sale ai massimi da tre anni dopo l'accordo raggiunto. La moneta unica ha superato la soglia 1,21 dollari spingendosi fino a un massimo di seduta di 1,2137 dollari. Secondo il premier italiano, Paolo Gentiloni, quella di oggi è “una buona notizia per l'Europa”. “Buone notizie sembrano giungere dalla Germania”, ha detto il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, riferendosi all'accordo di coalizione a Berlino. “Questo accordo – ha aggiunto – è buono per la Germania, buono per la Francia e soprattutto buono per l'Europa ed è un elemento importante per la stabilità e per l'avvenire della relazione franco-tedesca, ma soprattutto dell'Europa nei mesi e gli anni a venire”