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Nuovo embargo russo su cibi europei

Potrebbe esserci la crisi Ucraina dietro il nuovo embargo varato dalla Russia stamane. Mosca ha annunciato di aver esteso le restrizioni sull’agroalimentare – decise lo scorso agosto- sui prodotti agricoli europei provenienti da sei Paesi, tra cui l’Italia. Da oggi la Russia non importerà più farine animali, grassi di bovini, suini e pollame, nonché altri derivati di bovini e suini per “violazione delle norme di sicurezza”. Lo ha annunciato il servizio veterinario russo, il Rosselkhoznadzor. Il Cremlino assicura che si tratta di misure temporanee dovute al rinvenimento, in 17 casi, di agenti patogeni e metalli pesanti in questi prodotti.

È però difficile credere che non ci siano anche motivazioni politiche dietro alla mossa di Putin.
Il divieto all’importazione di questi ulteriori prodotti, infatti, si aggiunge al bando in vigore dal 7 agosto contro l’importazione di carne, pesce, latticini, frutta e verdura provenienti da Stati Uniti, Unione Europea, Canada, Australia e Norvegia che era scattato come risposta alle sanzioni comminate dalla Ue e dagli Stati Uniti contro la Russia per la crisi ucraina.

La Coldiretti lancia l’allarme: con l’embargo a Mosca è boom di prodotti italiani contraffatti. “Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall’Italia – avverte il portavoce Coldiretti dal palco del Forum dell’agricoltura a Cernobbio – ha provocato in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame ‘Italia’ alla mozzarella ‘Casa Italia’, dall’insalata ‘Buona Italia’ alla Robiola ‘Una grande’, ma anche la mortadella ‘Milano’ o il ‘Parmesan Pirpacchi’, tutti rigorosamente realizzati nel Paese di Putin”.

Ad alimentare la produzione del falso Made in Italy “non è stata però solo l’industria russa – spiega la Coldiretti – ma anche molti Paesi che non sono stati colpiti dall’embargo come la Svizzera, la Bielorussia, l’Argentina o il Brasile che hanno aumentato le produzioni e le esportazioni dei cibi italiani taroccati”. Nei supermercati russi diventa quindi possibile trovare scamorza, mozzarella, provoletta, mascarpone e ricotta ‘Made in Bielorussia’, ma anche salame Milano e Gorgonzola di produzione svizzera e Parmesan o Reggianito di origine brasiliana o argentina.

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