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Nuovo attacco di Erdogan all’Olanda: “Loro responsabili di Srebrenica, sono marci”

Nuovo attacco di Recep Tayyip Erdogan ai Paesi Bassi, accusati insieme alla Germania di sostenere il “No” al presidenzialismo in vista del referendum indetto da Ankara per il prossimo aprile. “Conosciamo l’Olanda e gli olandesi dal massacro di Srebrenica. Sappiamo che carattere marcio hanno dal loro massacro di 8 mila bosniaci” ha detto Erdogan, considerando L’Aja “responsabile della peggiore strage dalla Seconda guerra mondiale“. Erdogan ha fatto riferimento al battaglione olandese di caschi blu dell’Onu che non impedì l’uccisione di 8 mila musulmani da parte delle forze serbo-bosniache a Srebrenica nel 1995. Parole che il premier olandese Mark Rutte ha definito una “disgustosa distorsione della storia”.

Nelle scorse ore Ankara ha disposto la sospensione delle relazioni diplomatiche ad alto livello con l’Aja e la chiusura dello spazio aereo turco ai diplomatici dei Paesi Bassi. Impedendo di fatto il rientro ad Ankara dell’ambasciatore olandese attualmente in vacanza all’estero. Il governo Erdogan ha annunciato inoltre che chiederà di “stralciare” il Trattato di Amicizia che lega i due Paesi. “In atto c’è una crisi molto profonda che noi non abbiano né iniziato né tantomeno portata a questo livello”, ha detto Kurtulmus in una conferenza stampa al termine della riunione settimanale di governo.

A nulla sono valsi gli appelli della Ue ad “abbassare i toni” e della Nato, ad entrambi gli alleati, ad adottare un “approccio misurato“. Per tutta risposta da Ankara è arrivata una nuova minaccia, stavolta a tutta la Ue e su una delle questioni che la tocca più nel vivo: l’accordo sui migranti, che il ministro turco per l’Europa, Omer Celik, ha annunciato di voler rivedere. E il presidente Erdogan ha rilanciato anche sui toni, accusando la Germania di sostenere il terrorismo, solo perché aveva espresso solidarietà all’Olanda.

L’incidente diplomatico scoppiato sabato, dopo che il Governo dell’Aja ha respinto il volo del ministro degli esteri turco atteso a Rotterdam per un comizio, è tutt’altro che rientrato. La Turchia ha detto che si rivolgerà alla Corte dei diritti dell’uomo e ha convocato il più alto diplomatico olandese presente nel Paese per protestare contro il trattamento riservato al titolare degli esteri e alla sua collega della famiglia, Fatma Betl Sayan Kay, che pure aveva provato a raggiungere il consolato di Rotterdam sabato, per parlare in favore del referendum costituzionale del 16 aprile davanti a centinaia di manifestanti pro-Erdogan.

L’Olanda ha invece chiesto che Ankara ritiri le accuse di “fascismo e nazismo” altrimenti “le relazioni” tra i due Paesi “resteranno difficili”, ha detto il vicepremier Lodewijk Asscher.

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