L’ex governatore di Goa e ex ingegnere Manohar Parrikar è il nuovo ministro indiano della Difesa, in seguito al rimpasto e ampliamento del governo deciso ieri dal premier Narendra Modi a circa sei mesi dalla vittoria elettorale. L’esecutivo è stato ampliato a 66 ministri con la nomina di 21 “volti nuovi” provenienti dal partito indu-nazionalista del Bharatiya Janata Party (Bjp) e da alleati regionali della coalizione di governo. Secondo la stampa indiana, la scelta è avvenuta tenendo conto delle elezioni negli stati del Bihar e del West Bengala previste il prossimo anno.
L’Italia segue con interesse l’avvicendamento al dicastero di Sadananda Gowda, passato dalle Ferrovie al ministero della Giustizia, per via del caso marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono ancora trattenuti in India per l’uccisione di due pescatori. In precedenza il portafoglio della Giustizia era di competenza del ministro delle Comunicazioni ed Information technology Ravi Shhankar Prasad. Dalla nuova compagine di governo è stato escluso il partito dell’estrema destra dello Shiv Shena, che di recente ha rotto l’alleanza con il Bjp nello stato del Maharashtra, quello di Mumbai. Ad un ex politico uscito dalla Shiv Sena, Suresh Prabhu, è stato affidato il ministero delle Ferrovie, uno dei più considerevoli per le dimensioni e il bilancio.