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Nuovi arresti per le proteste d'estate a Mosca

La polizia russa ha arrestato un attivista identificato dalla televisione di stato come un “organizzatore” delle proteste di questa estate a Mosca, secondo quanto riportato dal sito web di notizie di MBKh Media. Lo scrive Ansa. L'emittente di stato russa Ren-TV aveva dichiarato, nel luglio scorso, che Danny Kulinich aveva organizzato proteste in seguito all'esclusione dei candidati dell'opposizione dalle elezioni locali tenutesi il mese scorso. Kulinich aveva respinto le affermazioni come una “menzogna sfacciata e senza precedenti”. Le forze dell'ordine hanno fatto irruzione in casa sua all'alba. “Si aspettava che sarebbero arrivati – ha raccontato il fratello di Kulinich Denis Styazhkin a MBKh Media – hanno preso tutti i telefoni e i computer e l'hanno portato via per essere interrogato”. La polizia ha anche fatto irruzione nelle case di almeno altri tre manifestanti e hanno arrestato un quarto attivista, Andrei Barshay, secondo quanto riferito dal sito web di monitoraggio della polizia di OVD-Info.

Le proteste

Le proteste, iniziate lo scorso luglio, sono proseguite per tutta l'estate con migliaia di moscoviti che sono scesi regolarmente in piazza per contestare l'esclusione di numerosi oppositori dalla corsa elettorale dell'8 settembre per il rinnovo della Duma della città di Mosca, cioè il municipio della capitale russa. Il sindaco Sergey Sobyanin noto per aver reso la “Mosca che fu” – caotica e grigia – una metropoli vivibile, funzionale e, per molti versi, europea, è stato anche accusato di aver favorito un sistema elettorale che impedisce ai candidati dell’opposizione di essere rappresentati nel parlamento moscovita, svuotando quest’organo della sua legittimità.  Lo scorso 10 agosto circa 50.000 sostenitoridell'opposizione (60.000 secondo alcuni gruppi come l’ONG White Counter; meno della metà secondo le autorità russe) si sono radunati nel centro di Mosca per una delle più grandi proteste autorizzate dal ritorno del presidente Vladimir Putin al Cremlino nel 2012, quando Piazza Bolotnaya divenne centro delle proteste anti-governative. In quella occasione, in cui non sono mancoati scontri violenti tra polizia e manifestanti, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva però detto che Putin non si sarebbe pronunciato sulle manifestazioni perché riteneva che non fossero nulla di “eccezionale”. L'8 settembre Sergei Sobyanin, il sindaco uscente di Mosca sostenuto da Vladimir Putin, ha poi ottenuto un secondo mandato vincendo le elezioni cittadine contro Alexei Navalny che aveva denunciato brogli e chiesto – senza ottenerlo – un ballottaggio.

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