Nuove tensioni tra Pakistan e India si sono accese nelle giornata di oggi, dopo che le autorità pakistane hanno reso noto che cinque civili sono rimasti feriti, dopo essere stati raggiunti da dei colpi di arma da fuoco in Kashmir. Gli spari provenivano dal lato indiano della frontiera provvisoria che divide i due Paesi nella regione contesa.
In un comunicato l‘Ufficio stampa dell’esercito (Ispr) ha precisato che l’incidente è avvenuto nella zona di Sialkot e che “le forze indiane hanno cominciato a sparare senza essere state provocate nei settori di Harpal e Chaprar causando il ferimento di cinque persone”. Infine l’Ispr ha ricordato che dal 21 ottobre scorso, quattro civili sono morti e 21 altri sono rimasti feriti in sparatorie indiane lungo il confine provvisorio.
Inoltre, da quando sono riprese le ostilità tra Pakistan e India oltre tre mesi fa, le autorità hanno comunicato che sono state bruciate almeno 19 scuole della valle del Kashmir. Si tratterebbe di ignoti che agiscono prevalentemente di notte e, al momento, la polizia non ha identificato nessun colpevole.
In base a quanto riportato dal sito Asianews, i funzionari del consiglio direttivo scolastico riportano che le scuole interessate sono 17 istituti governativi e due privati, dove sono iscritti in tutto più di 5 mila studenti. Alcuni edifici sono andati completamente distrutti, altri sono danneggiati in modo parziale. Finora i numerosi appelli al dialogo e alla pace nella regione sono caduti nel vuoto. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello della Chiesa cattolica, che lo scorso 16 ottobre ha promosso una Giornata di preghiera comune “per il nostro amato Paese, giustizia, pace, prosperità, benessere, armonia e unità”.