Una settantina di migranti hanno scavalcato la frontiera di Ceuta (enclave spagnola in Marocco) e sono riusciti a penetrare in territorio iberico. Almeno una quindicina sono stati ricoverati in ospedale per fratture alle gambe e profonde ferite da taglio provocate dalle lame disseminate lungo la rete di protezione frontaliera, informano fonti della Croce Rossa iberica nell’account in Twitter.
Fra i feriti in maniera lieve anche 3 agenti della guardia civile. L’assalto è avvenuto all’altezza del passaggio frontaliero di Sidi Ibrahim, quando oltre duecento persone di origini sub-sahariane hanno tentato di oltrepassare l’alta barriera che separa il Marocco dall’enclave spagnola. Una settantina sono riusciti ad eludere le forze di polizia e si sono diretti verso il quartiere di Los Rosales e il Centro di detenzione temporanea di Ceuta, dove sono stati assistiti da volontari della Croce Rossa.
Si sono intensificati negli ultimi giorni gli assalti alle enclavi spagnole in nord Africa. All’alba di lunedì 31 luglio circa 400 migranti avevano tentato di scavalcare la frontiera fra il Marocco e Melilla. Solo 4 degli stranieri, tutti di origini sub-sahariane, sono riusciti a passare in territorio spagnolo nella zona di Beni-Enzar, il principale passaggio frontaliero.
Uno di loro è stato arrestato per aver ferito due agenti della guardia civile con morso e graffi, informano fonti della prefettura locale. Intanto nel Centro di detenzione temporanea di migranti di Aluche, al sud di Madrid, un centinaio di magrebini che erano stati trasferiti da Algesiras (Andalusia) hanno inscenato una rivolta per non essere deportati, informano fonti di polizia citate da El Mundo. La protesta è andata in scena lunedì sera, poco dopo le 22.00, quando i migranti hanno scardinato porte e danneggiato suppellettili, provocando l’intervento degli agenti dell’unità antisommossa della polizia nazionale e dell’unità di prevenzione e reazione. Secondo le fonti, non si sono registrati feriti.