Prorogati al 7 luglio i negoziati sul nucleare iraniano tra Teheran e il gruppo dei 5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia e Germania) che avrebbero dovuto concludersi ieri a Vienna. La decisione di posticipare le trattative è stata commentata dai partecipanti con un una nota di “ottimismo”, anche se restano punti di vista diversi.
Così, Marie Harf, una portavoce della Casa Bianca ha detto che l’obiettivo è di arrivare a una soluzione di lungo termine, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, dopo un incontro con il Segretario di Stato americano John Kerry, ha sostenuto che un accordo finale è “a portata di mano”. Secondo Lavrov, “la situazione nei colloqui sta procedendo in una direzione positiva”, rimarrebbero solo da definire “questioni procedurali più che tecniche”.
E’ il ministro Mohammad Javad Zarif a parlare per conto di Teheran, definendo produttivo l’incontro di Vienna e rassicurando circa la possibilità di giungere ad un’intesa finale. “I colloqui – ha aggiunto – sono arrivati a una fase molto sensibile, ma l’altra parte sa che un buon accordo non può essere raggiunto senza accettare i diritti dell’Iran”.