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Nucleare: l’accordo tra Usa e Iran non esiste più

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Dell’accordo sul nucleare, firmato da Usa e Iran nel luglio del 2015, non esiste più nulla. Durante una conferenza stampa presso l'impianto di produzione di Arak, Behrouz Kamalvandi capo dell’Organizzazione per l'energia atomica iraniana ha confermato che l'Iran aumenterà la produzione di uranio superando quota 300 chilogrammi entro il 27 giugno, archiviando gli accordi firmati sotto la presidenza di Barak Obama. “L’Iran ha il diritto di sospendere parzialmente o in parte i propri impegni”, ha detto Kamalvandi.

Il ritiro

L'annuncio dell'Organizzazione per l'energia atomica iraniana è stato l'ultimo segnale della repubblica Islamica, dopo lo stralcio dell’accordo da parte dell’amministrazione di Donald Trump. Il portavoce dell’organizzazione per l’energia nucleare ha affermato che le scorte di uranio a basso arricchimento dell'Iran potrebbero superare il limite stabilito nell'accordo entro i prossimi 10 giorni, ha riferito l'agenzia di stampa Tasnim.

Le minaccia

Tuttavia, il governo iraniano ha respinto con forza l’accusa mossa da Trump di voler costruire una bomba atomica: l’uranio a basso arricchimento può essere utilizzato in un reattore nucleare, ma non in una bomba atomica. L'annuncio arriva pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno accusato l'Iran di aver attaccato due petroliere in una via d'acqua chiave, il Golfo di Oman. La notizia dei presunti attentati di giovedì scorso è arrivata dopo che il primo ministro giapponese Shinzo Abe si era offerto di mediare tra Teheran e Washington.

Bruxelles

Rimane ancora uno spiraglio nella trattativa: l'Iran ha ribadito che potrebbe invertire le nuove misure qualora i restanti firmatari europei dell'accordo nucleare intervengano e facciano uno sforzo per aggirare le sanzioni statunitensi. “Penso che fino adesso gli europei non abbiano fatto la loro parte e abbiano perso un sacco di tempo”, ha detto Kamalvandi durante la conferenza stampa. “Ci hanno dato molte buone parole ma non azioni”. Teheran, infatti, ha ripetutamente criticato il ritardo dell'Europa nel creare il proprio canale commerciale verso l'Iran, e l'annuncio di queste ore è l'ennesimo segnale che la nazione sta diventando sempre più impaziente.

 

William Valentini: