La “Russia non deve accettare ultimatum dagli Stati Uniti” che con la sospensione della partecipazione al Trattato per la riduzione dei missili a raggio intermedio (Inf) mira a una nuova corsa agli armamenti. Lo ha detto il presidente della commissione Esteri alla Duma di Stato russa, Leonid Slutsky, commentando l'annuncio di Donald Trump di uscire dal Trattato, ritenuto uno dei fondamenti dell'architettura del controllo degli armamenti tra i due ex protagonisti della Guerra Fredda.
La replica
“Credo che non dobbiamo accettare questo nuovo ultimatum”, ha dichiarato Slutsky riferendosi ai sei mesi di tempo dati a Mosca per sanare le violazioni al Trattato, di cui la accusano gli Usa. “Washington”, ha denunciato, “non nasconde neppure la sua intenzione di usare la situazione per aumentare la sua potenza missilistica e, a quanto sembra, il suo potenziale nucleare”. Questa posizione, ha continuato il politico, “mira a una nuova corsa agli armamenti, con ripercussioni molto negative sull'intero sistema della sicurezza internazionale e del controllo degli armamenti”.
Europa a rischio
A questo proposito, Slutsky ha denunciato la miopia dell'Europa: “Gli alleati Nato di Washington hanno sostenuto la posizione degli Usa, ma non hanno realizzato che i missili americani saranno schierati, prima di tutto, nella loro direzione”. “I Paesi europei saranno anche sotto minaccia, se si prefigura un confronto militare con la Russia”, ha concluso, avvertendo che “questo scenario non può essere del tutto escluso“.