Una grossa voragine si apre lungo la volta della navata principale. Sono le prime immagini di Notre Dame de Paris dopo il maxi incendio che ha provocato il crollo di parte del tetto e della guglia centrale della cattedrale.
Danni
Dalle aperture sulla volta si vedono i bagliori della struttura del tetto che ancora brucia. I rilievi in marmo appaiono bruniti dal fumo e in fondo all'abside si vede la croce dell'Altare maggiore. A terra pezzi di legno fumante. I danni sono incalcolabili ma il grosso della struttura è in salvo. Queste le premesse di una ricostruzione per cui serviranno anni, ma che il presidente Emmanuel Macron ha promesso.
Choc e solidaretà
Proseguono, intanto, i messaggi di solidarietà da parte degli esponenti della comunità internazionale. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, si è detto “inorridito dalle immagini che arrivano da Parigi, con il fuoco che inghiotte la cattedrale di Notre-Dame. I miei pensieri sono con il popolo e il governo della Francia”. Anche Papa Francesco ha fatto sentire la sua vicinanza alla Francia: in un tweet della Sala Stampa Vaticana è stato reso noto che “il Papa è vicino alla Francia, prega per i cattolici francesi e per la popolazione parigina sotto lo choc del terribile incendio che ha devastato la cattedrale di Notre-Dame”.
Stabilità a rischio?
Tornando all'incendio, si sa che è stato innescato alle 18.50 di ieri nello spazio fra la volta e il tetto, dov'erano in corso i lavori di ristrutturazione, e ha rapidamente attaccato le travi di legno vecchie di 850 anni: così numerose da essere state soprannominate “la foret”, la foresta. Diverse opere d'arte e reliquie sono state portate in salvo. “La struttura di Notre-Dame è salva e preservata nella sua totalità”, hanno fatto sapere i pompieri alle 22.50. Ma l'entità dei danni e il loro impatto sulla stabilità dell'antico edificio sono ancora tutti da verificare. La questione – ha detto stamani il segretario di Stato all'Interno, Laurent Nunez – è strutturale: sapere come l'edificio resisterà al gravissimo incendio che ha subito la notte scorsa”. Ignota ancora la condizione dei meravigliosi rosoni e di tutte le vetrate policrome vecchie di secoli. Oltre al legno distrutto e ai danni del fumo, le alte temperature potrebbero aver compromesso la tenuta della pietra e del marmo, che, secondo gli esperti, tende a calcificarsi e a sbriciolarsi.