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Non si ferma la strage di migranti: recuperati sei cadaveri in mare

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Non sembra fermarsi la strage di migranti nel Mediterraneo. I cadaveri di sei migranti sono stati infatti recuperati durante diverse operazioni di soccorso messe in atto domenica tra la Libia e l’Italia: circa 1.150 le persone salvate. Le operazioni, sette in tutto, sono state coordinate dalla centrale operativa della Guardia costiera, a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I migranti, che si trovavano a bordo di sei gommoni e di un barcone, sono stati soccorsi da nave Diciotti e nave Gregoretti della Guardia Costiera, dalla nave Aquarius di Medici senza frontiere/SOS Mediterranèe, da una unità della Marina militare italiana e da una del dispositivo EunavforMed.
In prima fila la nave Aquarius: in un’intervista concessa a Radio Vaticana,  Mathilde Auvillain di SOS Mediterranèe, che si trova a bordo dell’imbarcazione, ha raccontato che nonostante le condizioni meteo invernali, non si ferma il flusso di profughi e bisogna intervenire il più rapidamente possibile, anche se purtroppo a volte non si arriva in tempo: “E’ una situazione terribile e dobbiamo aspettarci di ritrovarci in questa situazione sempre più spesso – ha affermato – perché ora l’Aquarius è l’unica nave umanitaria presente nella zona di salvataggio. Nel resto dell’anno ci sono navi di altre Ong, ma che ora sono rientrate in porto. Ci ritroviamo soli ed è molto difficile, a bordo abbiamo uno staff medico di Medici Senza Frontiere, il partner di Sos Méditerranée in questo progetto, però riusciamo a sostenere solo pochi casi di rianimazione alla volta”.

Edith Driscoll: