Una manifestazione con decine di migliaia di persone, forse addirittura mezzo milione, ha riempito le strade di Barcellona. Una marea umana, partendo da Passeig de Gracia, ha espresso tutto il suo dissenso contro il terrorismo commemorando le vittime degli attentati della Rambla e di Cambrils che dieci giorni fa hanno sono costati la vita a 15 persone. I media spagnoli definiscono “storica” la marcia che ha visto la partecipazione di re Felipe VI, per la prima volta tra i manifestanti. Presenti anche presidente catalano Carles Puigdemont, il premier Mariano Rajoy e tutti i principali leader politici spagnoli. Un coro di fischi e grida “Fora! Fora!”, “Fuori! Fuori!”, hanno accolto l’arrivo del re. Il monarca è stato contestato dai gruppi della sinistra indipendentista catalana che si sono scagliati contro il simbolo dello Stato spagnolo da cui chiedono di separarsi con il referendum annunciato per il 1 ottobre.
Un unico grande striscione bianco con la scritta “No Tinc Por”, “Non ho paura”, portato da 75 rappresentanti dei servizi di sicurezza e di emergenza di Barcellona, ha aperto la manifestazione. A seguire hanno sfilato i medici, le organizzazioni civili e quelle di quartiere; la sindaca Ada Colau non ha voluto nessuno degli esponenti politici, relegati più indietro.Sono stati necessari sette autobus per trasportare il gran numero di leader politici spagnoli al Passeig de Gracia.
Per iniziativa del comune di Barcellona 70mila rose, bianche, gialle e rosse, i colori della città, sono state distribuite ai partecipanti. L’evento si è concluso dopo l’interpretazione del “Canto degli Uccelli” (El Cant dels ocells, in catalano) di Pau Casals svoltasi in Plaça Catalunya, cui è seguita la partenza di Re Felipe e delle autorità. Poco prima, l’attrice Rosa Maria Sartà e l’attivista Miriamj Habib, con il capo coperto da un hijab, hanno letto due testi in catalano e in castigliano per la pace e la convivenza. Manifestazioni simili, in contemporanea con Barcellona, sono state organizzate anche a Madrid, Valencia, Alicante, Castellòn e Vigo.