E’ stato asseganto al presidente colombiano Juan Manuel Santos il premio Nobel per la Pace 2016. L’annuncio conferma quanto avevano ipotizzato gli analisti, ossia la vincita di Santos per il raggiungimento dell’accordo di pace tra il governo e i guerriglieri delle Farc, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia.
Santos è stato premiato per i “suoi sforzi tenaci per mettere fine a una guerra civile andata avanti più di 50 anni”. Nelle motivazioni è stato specificato che il premio vuole essere un incoraggiamento a “un processo mpiù che un risultato”, come sottolineato dalla presidente del comitato del Nobel, la signora Kaci Kullman Five, ma è anche un “riconoscimento al lavoro del presidente e anche un forte incoraggiamento a tutte le forze implicate nel processo perché vadano avanti”.
Il comitato norvegese per il Nobel, a Oslo, nelle motivazioni per l’asseganzione del premio, ha ricordato anche “il popolo colombiano che non ha mai gettato la spugna e tutte le parti che hanno contribuito al processo di pace”.
Alla vigilia dell’assegnazione del premio, avevano ricevuto molta attenzione anche la candidatura degli abitanti delle isole greche, in particolare di Lesbo, che da quando è scoppiato la crisi migratoria si sono adoperati per salvare migliaia di vite. Qualcuno ha sostenuto anche la candidatura di Edward Snowden, nonostante il suo ruolo sia stato in alcuni casi ambiguo, ma da molte persone è considerato un eroe per aver svelato il programma di spionaggio della Nsa, però per gli Stati Uniti è considerato un “nemico di Stato”. Tra i nomi che erano circolati anche quelli della cancelliera tedesca Angela Merkel, di Papa Francesco e del medico congolese Denis Mukwege, che ha salvato migliaia di donne vittime di stupro.