Evasione fiscale: questa l'accusa lanciata a Carlos Ghosn, amministratore delegato della Nissan-Renault-Mitsubishi Motor e vero e proprio leader dell'azienda top, nel 2017, per produzione di automobili. Una mazzata per il titolo, che precipita in Borsa a ritmi vertiginosi (-12%) ma anche per lo stesso Ghosn, arrestato a Tokyo per sospetta violazione dei regolamenti finanziari relativi al suo compenso: secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, il manager brasiliano avrebbe per l'appunto fornito informazioni false sul proprio compenso e sui bilanci aziendali, citati come “significativi abusi”. Le autorità giapponesi hanno avviato un'indagine su di lui poiché, secondo quanto ipotizzato, avrebbe utilizzato fondi societari in modo improprio e ridotto progressivamente e in modo sistematico l'importo del proprio compenso nelle comunicazioni ufficiali.
La strategia
Secondo il quotidiano nipponico Ashai Shimbun, Ghosn era già stato ascoltato dai magistrati (ai quali si era presentato spontaneamente dopo l'apertura dell'indagine a suo carico). Stando a quanto scritto dal giornale, il quale ha citato fonti vicine all'indagine, “la Procura di Tokyo ha chiesto lunedì sera a Ghosn di presentarsi volontariamente per rispondere del sospetto di aver violato la legge. E' sospettato di non aver rivelato tutti i suoi redditi”. L'interrogatorio di Ghosn si è svolto a Tokyo proprio in virtù dell'asset franco-giapponese creato dallo stesso manager a partire dal 1999, che vede partner nel titolo Renault anche la Nissan e la Mitsubishi: il piano dell'ad ha previsto l'acquisto del 36,4% della prima (con investimento di una cospicua somma per il restyling del gruppo) e di un altro 15% in un momento successivo.
Ripercussioni in Borsa
La strategia di Ghosn alla guida di Nissan-Renault-Mitsubishi ha portato il brand ai vertici del mercato automobilistico, rendendo la mega-azienda il primo produttore e concessionario nell'anno 2017 (10,6 milioni di vetture vendute). Ora, con il crack della sua figura si è assistito alla picchiata del titolo in borsa: un dato preoccupante sul quale vigila anche il governo francese, con il presidente Emmanuel Macron a garantire che l'intenzione dell'esecutivo è “preservare la stabilità dell'alleanza e del gruppo”. Non è chiaro sulla base di quali elementi sia partita l'indagine ma, secondo alcuni media, alla base ci sarebbero le rivelazioni di un whistleblower.