L’esercito nigeriano ha annunciato l’uccisione di 10 sospetti combattenti di Boko Haram, dopo una operazione nelle aree Gamboru-Ngala del Borno. Il direttore delle relazioni pubbliche dell’esercito, Sani Usman, ha aggiunto che altri due uomini sono stati catturati dalle truppe. Solo ieri, sempre nella regione del Borno, l’esercito nigeriano aveva distrutto 8 campi dei terroristi di Boko Haram a Yajiwa. Il Borno è uno dei 36 stati della Nigeria situato nel nord-est del Paese; ha 4 milioni di abitanti a maggioranza mussulmana. Nell’operazione, erano stati recuperati numerosi armamenti che erano in possesso degli islamisti, tra cui bombe a mano, esplosivi e automezzi.
Le truppe nigeriane, in stretta collaborazione con le forze militari di Niger, Camerun e Ciad, hanno lanciato un’operazione congiunta per liberare il nord della Nigeria e i territori al confine con il lago Ciad dal gruppo fondamentalista islamico. Il ministro della Difesa nigerino, Hassoumi Massaoudou aveva motivato in conferenza stampa l’iniziativa con queste parole: le truppe “devono occupare il nord della Nigeria per formare un cordone di protezione che permetta di mettere in sicurezza le popolazioni nelle zone di frontiera”.
Boko Haram (da una locuzione hausa che letteralmente significa “l’istruzione occidentale è proibita”) è un’organizzazione terroristica jihadista sunnita diffusa principalmente nel nord della Nigeria. È tristemente nota, tra le altre cose, perché nell’aprile 2014, proprio nella regione del Borno, rapì 276 ragazze dalla scuola superiore di Chibok con l’intento di rivenderle come schiave. Solo una cinquantina di esse riuscì a scappare, ma le rimanenti non sono state ancora rilasciate.