Prosegue senza sosta l’offensiva dell’esercito nigeriano contro i miliziani di Boko Haram. Sono circa un migliaio le donne, le ragazze e bambini tratti in salvo fino ad oggi dalle operazioni delle forze speciali nella foresta di Sambisa, nel Nord-Est del Paese. Nello stesso territorio i militari hanno distrutto 7 accampamenti utilizzati dai terroristi, lo ha riferito Chris Olukolade, portavoce dell’esercito spiegando che 25 persone prigioniere degli estremisti islamici sono state liberate.
Secondo fonti locali, il gruppo di jihadisti, fiaccato dai bombardamenti aerei e di terra, avrebbe deciso di lasciare andare gli ostaggi, anche per il ridotto numero di veicoli e autocarri a loro disposizione, con cui erano soliti trasportarli. E’ sempre più chiaro che la massiccia presenza dell’esercito nigeriano, sostenuto dalla coalizione del Ciad, Camerun e Niger sta portando radicali cambiamenti nel Paese, costringendo il nemico ad una faticosa ritirata. Nell’operazione delle forze armate sono stati presi di mira i campi di addestramento e le roccaforti del Califfato Nero con conseguente sequestro delle armi tra cui lancia granate, razzi anti-aereo e mezzi logistici utilizzati per la locomozione.
Intanto però, nonostante le numerose vittorie registrate nelle ultime settimane, è stata annunciata la notizia del rapimento di un sacerdote, don Innocent Umor, la cui parrocchia è situata nello Stato di Kogi, nel centro sud della Nigeria. Il fatto sarebbe accaduto il 4 maggio e i sequestratori hanno richiesto un riscatto di circa 20 mila dollari. Attualmente la polizia ha aperto un’inchiesta per approfondire il caso.