Ancora una vittoria per l’esercito nigeriano che ieri ha annunciato la liberazione di 178 persone, tra cui 101 bambini, tenuti in ostaggio dai jihadisti di Boko Haram. Nel blitz dei soldati africani vi sarebbe anche la cattura di uno dei leader del gruppo estremista.
L’offensiva è stata condotta nell’area di Aulari, lungo la strada che porta a Bama, circa 70 km a sud di Maiduguri, dove si è scatenata maggiormente la furia del Califfato nero. A riferire la notizia è Tukur Gusau, portavoce dell’esercito, specificando che tra i prigionieri vi sarebbero 67 donne e 10 uomini.
Gli attacchi di Boko Haram si sono intensificati negli ultimi mesi, in particolare dall’elezione di Myhammadi Buhari che ha manifestato l’intenzione di combattere seriamente la minaccia terrorista schierando in campo nuove forze, tra cui uomini addestrati del Camerun, Ciad e del Niger. In soli 60 giorni si calcolano almeno 800 morti nello Stato del Borno e solo pochi giorni fa, in un’offensiva dell’esercito hanno perso la vita oltre cento militanti jihadisti.
Dal 2009, Boko Haram ha provocato oltre 15 mila morti e un milione e 600 mila sfollati. L’eccidio del 2015 è il peggior massacro compiuto dal Califfato africano. Il gruppo nasce sotto la spinta del teologo islamico Ustaz Mohammed Yusuf e attualmente è formato da almeno 10 mila miliziani ben equipaggiati e perfettamente addestrati. Dopo l’arresto di Yusuf 6 anni fa, la leadership è passata ad Abubakar Shekau artefice del rapimento delle 200 studentesse e del feroce attacco nei dintorni di Baga.