Chi aiuta i migranti per motivi umanitari non va punito con sanzioni penali. Lo chiede una risoluzione adottata a Strasburgo dall'Europarlamento. I deputati hanno espresso preoccupazione per le “conseguenza indesiderate” della legislazione Ue sui cittadini che forniscono assistenza a chi fugge da guerra e povertà.
La direttiva
La direttiva “favoreggiamento” del 2002 prevede che gli Stati membri introducano sanzioni penali contro il favoreggiamento dell'ingresso, del transito e del soggiorno di irregolari. La norma è stata utilizzata da alcuni Stati membri per sanzionare le ong e gli operatori umanitari che assistono le persone in stato di necessità.
Deroga
Nella risoluzione si sottolinea che la legislazione dell'Ue conferisce agli Stati membri anche il potere di non configurare come reato quelle azioni di favoreggiamento che hanno lo scopo di prestare “assistenza umanitaria“. L'Europarlamento invita dunque tutti gli Stati membri a recepire tale deroga nelle loro legislazioni, in modo da garantire che non siano perseguiti gli individui e le organizzazioni della società civile che assistono i migranti per motivi umanitari.
Rispetto delle regole
Tuttavia – secondo i deputati – gli operatori e le ong coinvolte nelle operazioni di salvataggio “devono rimanere entro i limiti del mandato stabilito per l'assistenza umanitaria dalla direttiva sul favoreggiamento” e “le loro operazioni devono svolgersi sotto il controllo degli Stati membri“. “Abbiamo bisogno di linee guida chiare sull'assistenza umanitaria. Questo è un aspetto chiave in un contesto in cui gli individui e le ong lavorano duramente per salvare le persone in mare e aiutarle a terra. Durante la mia missione in Libia, le ong hanno ripetutamente spiegato che ciò è essenziale per poter proseguire il loro lavoro”, ha detto il relatore del provvedimento, il deputato laburista britannico Claude Moraes.